SdS - Scuola dello Sport, n° 92

ANNO EDIZIONE: 2012
GENERE: Rivista
CATEGORIE: Rivista SdS - Scuola dello Sport
PAGINE: 72

8,00 €

Consegna veloce (1-2 giorni lavorativi)

1. Marco Ferrante, Giuliana Conte, Marco Arpino
IL LIBRO BIANCO SULLO SPORT
Nuovi scenari e prospettive
A seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, nell'ambito dell'Unione europea è emersa l'esigenza di una cooperazione rafforzata nel settore dello sport. Lo sport è stato infatti considerato un volano per la realizzazione degli obiettivi della Strategia Europa 2020, ai fini di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. I principali settori di intervento in questa azione europea, sono stati individuati nuovamente nell'ambito dei capitoli tematici che si fondano sul Libro Bianco sullo sport. A tal fine, si è convenuto di favorire un quadro di cooperazione europea nel settore dello sport stabilendo un Piano di lavoro UE triennale sullo sport con durata sino alla metà  del 2014, per l'azione degli Stati membri e della Commissione, riconoscendo e tenendo conto dei risultati positivi dei lavori svolti nell'ambito delle strutture istituite prima del Trattato di Lisbona.


2. Stefano Baldini
TALENTO E TUTOR
Una ricerca sul talento e il suo tutoraggio: l'esempio dell'atletica leggera.
La ricerca e valorizzazione del talento rappresentano un problema importante per ogni sport. Anche per rispondere a questa esigenza la Federazione italiana di atletica leggera ha lanciato il progetto Tutor nel quadriennio 2009-2012. Per tutor nello sport s'intende una figura che crea le condizioni per facilitare e valorizzare il talento di un atleta e le condizioni in cui vive, stimolando e sostenendo la partecipazione di allenatore, Società  sportiva, famiglia, scuola e Federazione in funzione dello sviluppo della sua prestazione sportiva. Si espongono i risultati di una ricerca diretta a ottenere elementi che permettano di definire meglio tale figura e di elevare la qualità  del servizio che fornisce agli atleti. La metodologia di ricerca seguita ha preso spunto dal Progetto Spliss, un progetto di ricerca internazionale diretto a offrire dati empiricamente verificabili sui fattori critici di successo, cioè le variabili che incidono sulla riuscita delle strategie e delle politiche delle Federazioni sportive nazionali e internazionali nell'ambito dello sport di alto livello. In questo contesto, ai fini delle ricerca sulla figura del tutor, sono stati predisposti due tipi di questionari, uno per analizzare il grado di soddisfazione dei genitori e degli atleti rispetto al lavoro di tutoraggio del quale hanno usufruito, l'altro per raccogliere opinioni e impressioni a livello tecnico-dirigenziale. Dalla sintesi dei risultati emerge una diversa percezione delle strategie attuate dalla Federazione per valorizzare il talento in atletica leggera. Secondo tali risultati è necessaria una maggiore collaborazione con le Istituzioni scolastiche, una più intensa comunicazione tra Fidal e Società  sportive e soprattutto una modalità  condivisa di selezione dei talenti, che per la maggior parte degli interpellati non è codificata. Il tutor dovrebbe cercare di migliorare la comunicazione tra le varie parti in causa per rendere il più chiaro possibile il sistema di promozione e valorizzazione dei giovani talenti; inoltre dovrebbe avere un rapporto più stretto e confidenziale con l'atleta, ma anche con l'allenatore e la famiglia per aiutarli a prendere le decisioni giuste. E' emersa altresì la richiesta di una presenza più assidua non solo ai raduni e alle gare. Di conseguenza sarà  necessario un impegno più costante e incisivo del tutor che dovrà spendere più tempo per finalizzare la sua attività di raccordo. Per ottenere migliori risultati, quindi, la Fidal dovrebbe investire maggiori risorse sul "Progetto Tutor".


3. Bruno Ruscello, Laura Pantanella, Gianluca Iaccarino, Stefano D'Ottavio
UNA INFORMAZIONE ECOLOGICA ED EFFICACE
La conduzione tattica della gara: un aiuto all'allenatore dall'uso di Data Mining e di video Match Analysis in real-time, nell'esempio dell'Hockey di livello internazionale femminile.
Le procedure di Match Analysis negli sport di squadra sono divenute argomento di discussione di grande interesse fra gli allenatori e gli studiosi di scienze dello sport. Quando ci si riferisce a questo particolare aspetto della metodologia dell'allenamento sportivo, l'informazione ecologica ed efficace e l'elaborazione dei dati pertinenti devono essere considerati i fattori chiave per una corretta analisi della prestazione. Ciò implica una diversa e sempre più raffinata gestione del processo di acquisizione e passaggio delle informazioni all'interno di uno staff tecnico e con gli atleti impegnati. Attualmente il concetto di Match Analysis è usato per definire il processo della osservazione e valutazione di un insieme di comportamenti adottati dagli atleti durante una partita o incontro, applicando diverse metodologie e utilizzando specifici mezzi e strumenti, al fine di raccogliere ed elaborare i dati relativi ai diversi aspetti di una disciplina sportiva, sotto diversi punti di vista (fisiologico-biomeccanico, tecnico-tattico, strategico); fornire le relative risultanze, opportunamente formattate, per presentare i dati raccolti ed elaborati in un modo accessibile a tutti gli interessati, a diversi livelli e nei tempi utili desiderati, fino al real-time; fornire una interpretazione dei dati raccolti e elaborati, per definire meglio alcune caratteristiche specifiche della prestazione studiata, con il fine ultimo di migliorare questi aspetti attraverso la proposizione dei relativi ed opportuni processi di allenamento. Vengono presentati l'approccio metodologico e alcune risultanze ottenute dall'utilizzo di un sistema integrato di video match analysis quanti-qualitativa in real time, durante un torneo internazionale di Hockey su prato femminile. Lo scopo dello studio era verificare se alcune procedure di valutazione, condotte in occasione di una particolare situazione di gioco a palla ferma, il Corner Corto, potessero essere utilizzate, tramite una applicazione di intelligenza artificiale, per produrre predittori efficaci di prestazione da utilizzare già  nel corso della partita stessa. Tale metodo si è dimostrato effettivamente in grado di aiutare lo staff tecnico nella conduzione strategico-tattica della partita e del torneo.


4. Klaus Bartonietz
IL CERVELLO: UN ORGANO CON IL QUALE PENSIAMO
Prima parte: un panorama introduttivo sullo stato della ricerca neurologica.
Grazie ai progressi compiuti dalla ricerca nel campo delle neuroscienze, rispetto al passato attualmente disponiamo di numerose conoscenze sui processi che si svolgono nel nostro cervello. Per atleti e allenatori avere un quadro di quali siano tali conoscenze è importante, se si tiene conto che ogni attività  sportiva, sia essa di allenamento o di gara è riconducibile alle funzioni principali di lavoro del cervello: pensare, percepire, apprendere, dimenticare, ecc. Una affermazione che può sembrare banale, ma da essa derivano importanti conseguenze sia per l'allenamento sia per le gare. Da queste considerazioni deriva questa serie di articoli, della quale questo è il primo, che si pongono l'obiettivo di offrire un panorama dello stato attuale delle conoscenze nel campo della ricerca neurologico e a metterne in rilievo lo loro importanza per l'attività di allenamento e di gara nello sport.


5. Renato Manno
DAI MASTER ALL'ALLENAMENTO PER LA SALUTE
Le modificazioni delle capacità  di forza nell'età  avanzata e possibilità  di allenarle.
Negli ultimi decenni vi è stata una rivalutazione della necessità  di sviluppo delle capacità  di forza nella motricità  delle persone anziane. Dopo avere trattato la loro evoluzione con l'età  e quali sono le caratteristiche dell'espressione della forza nella popolazione di Master, si espone quale sia ruolo di queste capacità  nell'attività  fisica dell'anziano non praticante sport. Approfondire le conoscenze di come si modifichi la forza in funzione dell'età  è essenziale per lo sviluppo di programmi di attività  sia preventiva sia di sviluppo. Si si espongono, quindi, quali siano le modificazioni delle varie espressioni della forza nel corso della vita: l'influenza dell'età  sull'efficienza neuromuscolare; sulla potenza muscolare; sulla reazione ormonale all'allenamento della forza; gli effetti sugli apparati e i sistemi; il ruolo della nutrizione nel mantenimento dei livelli muscolari e di forza. Tutto ciò rappresenta il presupposto per una esposizione sintetica delle caratteristiche fondamentali (scelta degli esercizi, loro ordine, entità  del carico, velocità  di esecuzione, intensità , numero delle serie e delle ripetizioni, recuperi e frequenza settimanale) di programmi di allenamento della forza con persone anziane. Infine si espongono quali siano gli effetti della forza sulla deambulazione, sul controllo posturale, l'equilibrio e le altre capacità  motorie.


6. a cura di Olga Yurchenko
TRAINER'S DIGEST
La biomeccanica dell'affaticamento nella corsa


7. Gudrun Frhoner
LA CAPACITA' DI CARICO NELLO SPORT GIOVANILE
Consigli medico-sportivi su come garantire la capacità di carico nello sport giovanile di alto livello. Decima parte: la prevenzione nei giochi sportivi di invasione: calcio, handball, hockey prato.
Nei giochi sportivi la formazione nella fanciullezza e nell'adolescenza richiede un processo di sviluppo della capacità  di gioco di lunga durata. Nei primi anni di tale processo, in primo piano troviamo lo sviluppo della rapidità, della coordinazione e del comportamento tecnico-tattico durante il gioco. Se si vuole garantire la capacità  di carico in questa fase andrebbe evitata qualsiasi specializzazione precoce e assicurare un sviluppo multilaterale della muscolatura. A tale scopo si espongono le particolarità  del controllo dell'allenamento; dei fattori che possono alterare lo stato di salute e la capacità di carico; degli adattamenti e delle misura di prevenzione in alcuni giochi sportivi di invasione: calcio, handball, hockey prato.


8. a cura di Mario Gulinelli
TRAINER'S DIGEST
Intensità o volume?


9. Bisciotti Gian Nicola
I MECCANISMI LESIONALI DELLA MUSCOLATURA FLESSORIA DELL'ARTO INFERIORE
I meccanismi lesionali della muscolatura flessoria dell'arto inferiore.
Nella muscolatura flessoria dell'arto inferiore un muscolo tra i maggiormente soggetti a infortuni è il bicipite femorale, specialmente in tutte le attività  sportive che richiedono sprint, accelerazioni, decelerazioni, cambi di direzione, salti, ecc. Si espongono, quindi, i fattori biomeccanici e funzionali che rendono tale muscolo un muscolo ad elevato rischio traumatico. Si trattano, quindi, il ruolo della contrazione ecocentrica nell'insorgenza traumatica, i diversi meccanismi che provocano lesioni dei muscoli flessori dell'arto inferiore. Tale esposizione serve da presupposto per gli interventi diretti a prevenire eventi traumatici a carico di questi muscoli, tra i quali l'esercizio che vanta la migliore validazione scientifica è il nordic hamstring exercise, mentre di recente numerosi lavori scientifici hanno attestato l'efficacia della metodologia di lavoro basata sul principio isoinerziale come valido mezzo di lavoro nei confronti di eventi lesivi muscolari.

ALTRI PRODOTTI DELLO STESSO AUTORE

  • Nessun prodotto dello stesso autore disponibile
LIBRI CONSIGLIATI SU QUESTO ARGOMENTO