Post Il contributo della pratica sportiva alla crescita personale
Il contributo della pratica sportiva alla crescita personale
Diverse ricerche hanno evidenziato come lo sport possa favorire l’apprendimento di life skills (LS), abilità e capacità che secondo l’OMS (1993) permettono di affrontare efficacemente richieste e sfide della vita quotidiana.
di Claudio Giovanni Cortese
Studi recenti hanno individuato una relazione fondamentale tra life skills e attività sportiva: praticare un qualsiasi sport faciliterebbe l’apprendimento di tutte quelle competenze interpersonali e abilità psico-sociali che fanno gestire la propria vita in modo sano e produttivo.
Lo studio in questione si propone di verificare tale legame nel contesto italiano focalizzandosi su 327 atleti che praticano calcio a livello professionistico con un’età compresa tra gli 8 e i 20 anni. Le domande a cui sono stati sottoposti indagano se effettivamente i giovani abbiano acquisito altre competenze a partire dall’esperienza calcio e se possano essere ricondotte alle life skills individuate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Il metodo carta e matita attraverso il quale sono stati testati i 48 gruppi di ragazzi, ha evidentemente dimostrato come il calcio venga percepito come un’opportunità per apprendere risorse utili per la propria crescita personale, riconducibili alle dieci life skills dell’OMS.
Controllo emotivo, creatività, maggiore estroversione sono solo alcuni esempi delle capacità acquisite durante l’attività sportiva. Da ricerca, infatti, sono soprattutto il problem solving e la gestione della propria persona le life skills maggiormente incrementate con una minore influenza invece sugli aspetti più propriamente decisionali come senso critico e negoziazione.
In termini di singoli apprendimenti, è “Avere cura del proprio corpo” ad essere stato segnalato dal più elevato numero di atleti (115, pari al 35,2% del totale), seguito da “Utilizzare la comunicazione non verbale” (104), “Controllare le emozioni” (96), “Capire ‘al volo’ cosa intende un’altra persona” (79) “Rimanere concentrati mentre si agisce” (78), “Chiedere consigli a chi mi può aiutare quando ho un problema” (67), “Provare a fare le cose in un modo diverso da quello che viene in mente per primo” (66).
La categorizzazione effettuata dai ricercatori ha consentito di rintracciare una serie di apprendimenti per ciascuna delle life skills considerate. A prevalere, sia in termini di numerosità degli apprendimenti confluiti al proprio interno, sia di numero di atleti che l’hanno dichiarata, è “Gestione dello stress e delle emozioni” (il 56,0% dei partecipanti ha citato almeno un apprendimento di quelli che ricadono al suo interno), seguita da “Problem solving” (33,3%) e da “Autocoscienza” (33,0%), mentre si posiziona all’ultimo posto della graduatoria “Senso critico” (4,9%).
In definitiva, i risultati ribadiscono l’importanza dell’attività sportiva per una corretta crescita dell’individuo, pertanto dovrebbe essere considerato da allenatori e dirigenti sportivi come un investimento prioritario per la formazione e la validità dell’atleta.
Per ulteriori approfondimenti rivista Il GIPS, Giornale Italiano di Psicologia dello Sport, n° 14, Maggio-Agosto 2012.
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