Sport e inquinamento

A cura di Mario Gulinelli




Nell’estate del 2011, l’American College of Sports Medicine (ACSM) ha pubblicato, aggiornando quelle del 2008, le sue nuove raccomandazioni sulla quantità e qualità dell’esercizio fisico necessario per lo sviluppo e il mantenimento della fitness cardiocircolatoria, muscoloscheletrica e neuromotoria con la relativa guida alla prescrizione di esercizio fisico, dando così una risposta definitiva su quanto esercizio fisico sia realmente necessario per tale  mantenimento. Così, ad esempio, per l’efficienza cardiorespiratoria, secondo l’intensità, si consigliano da tre a cinque sedute settimanali di esercizio fisico continuo o ritmico che impegni grandi gruppi muscolari come avviene ad esempio per la camminata veloce, la corsa, il ciclismo, il nuoto, gli sport di racchetta o giochi sportivi come il calcio. L’obiettivo è quello di raggiungere 150 min settimanali di esercizio fisico a moderata intensità (ad esempio, attraverso un programma di camminata veloce) o 75 minuti di esercizio fisico a intensità più elevata (ad esempio, attraverso un programma di corsa).


Le autorità sanitarie sanno da decenni che il numero di casi di infezione delle vie respiratorie, di bronchiti, d’asma e d’enfisema aumentano con il tasso di inquinamento atmosferico. Quando esso raggiunge livelli particolarmente elevati anche le persone in buona salute possono incorrere in alcuni malori: broncospasmi, difficoltà respiratorie, tosse, affanno più evidente, sensazione di soffocamento, irritazione delle mucose del naso e della gola, aumento della produzione di muco, aggravamento di problemi respiratori già esistenti, ecc. È stato dimostrato, poi, che la probabilità di morire di cancro al polmone o di malattie del sistema cardiocircolatorio è del 25% maggiore nelle persone che abitano in zone inquinate.
Se si considera che quasi tutte le attività fisiche consigliate dall’ACSM per migliorare l’efficienza cardiocircolatoria – camminare, correre, andare in bicicletta, sport di racchetta o giochi sportivi – si svolgono all’aperto è legittimo chiedersi allora quale sia il rischio per la salute se si praticano queste attività in un ambiente caratterizzato da inquinamento atmosferico.
Anche perché se le persone che si allenano regolarmente generalmente hanno buona fitness cardiorespiratoria, ciò non significa che non siano esposte ai problemi respiratori associati all’aria inquinata. Infatti, essendo in condizione fisica migliore possono esercitarsi a una intensità più elevata e, quindi, sono soggette maggiormente agli effetti negativi dell’inquinamento.


Infatti:
• respirando, quando si allenano, un volume maggiore di aria (da 10 a 15 volte maggiore che a riposo), inalano una quantità maggiore di inquinanti, proporzionale all’aumento della ventilazione per minuto;
• la loro respirazione è prevalentemente orale, per cui utilizzano scarsamente la prima barriera di filtro contro gli inquinanti, che è rappresentata dal naso;
l’aumento della velocità del flusso aereo trasporta gli inquinanti più in profondità nelle vie aeree. Anche se non è sicuro che ciò aumenti la loro deposizione negli alveoli polmonari, è certo che questo aumento di velocità e la respirazione orale accrescono la quantità di particelle inalate e permettono che penetrino più in profondità nelle vie aeree inferiori;
• durante l’esercizio fisico aumenta la capacità di diffusione polmonare e quindi di diffusione di gas inquinanti, come il monossido di carbonio.


Gli inquinanti atmosferici sono numerosi, invisibili talvolta incolori e spesso inodori. I principali sono rappresentati dal monossido di carbonio (CO), dall’ozono (O3), dagli ossidi di azoto (NOx), dall’anidride solforica o biossido di zolfo (SO2), e dal materiale particolato (conosciuto anche come polveri sottili). Altri inquinanti sono il benzene, il benzopirene, il piombo, l’arsenico, il cadmio e il nichel.


I principali effetti delle sostanze che provocano inquinamento riguardano l’apparato respiratorio, ma non solo esso. Ozono, diossido di azoto, diossido di zolfo sono gas aggressivi per le mucose respiratorie che raggiungono facilmente l’albero polmonare. 


Un aspetto interessante per coloro che praticano sport o svolgono un’attività fisica per migliorare la loro fitness all’aria aperta è che l’intensità dell’inquinamento varia durante la giornata perché essa è influenzata da fattori atmosferici quali la temperatura, il vento e la pioggia. Infatti, il vento tende a disperdere le sostanze inquinanti, mentre la temperatura elevata ne impedisce la dispersione. Di notte gli strati d’aria al suolo si raffreddano, mentre quelli immediatamente superiori restano più caldi, formando una specie di coperchio che impedisce la dispersione delle particelle tossiche, per cui l’inquinamento è maggiore a fine giornata, mentre generalmente le mattine sono  caratterizzate da una migliore qualità dell’aria, specie se c’è vento o piove.


Le principali conclusioni degli studi sull’inquinamento e la prestazione sportiva e l’attività fisica sono che:
gli effetti negativi acuti delle sostanze inquinanti atmosferiche sulle performance degli atleti non sono estremamente pronunciati: lo sono meno di un calore intenso, specie se questo è unito ad un elevato tasso di umidità atmosferica o a un’altitudine elevata, Comunque, se gli studi che descrivono gli effetti negativi sulla salute di una esposizione acuta o cronica all’inquinamento atmosferico sono numerosi, solo ora cominciano ad esservi ricerche sugli effetti dell’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico sulla prestazione sportiva e studi sugli effetti su di essa di una esposizione acuta a tale inquinamento;
non è possibile adattarsi all’inquinamento atmosferico;
• alcuni atleti possono rendersi conto di essere asmatici o vedere acuiti i loro problemi di asma quando arrivano in una città particolarmente inquinata;
• gli atleti e le persone fisicamente attive dovrebbero evitare di esporsi all’inquinamento atmosferico allenandosi, se possibile, al mattino presto, non nelle ore di punta, e lontano dal centro città o dalle zone maggiormente inquinate. Inoltre dovrebbero prendere alcune precauzioni verso le polveri sottili evitando di esercitarsi in  mezzo al traffico o, se corrono accanto a una strada, cercando di stare più lontane possibile dai veicoli. Se non hanno altra scelta è importante che la loro dieta sia ricca di antiossidanti.



Per saperne di più: SDS Scuola Dello Sport, n°100. Perugia: Calzetti & Mariucci, 2014.