Calcio: i concetti fondamentali dell’uno contro uno

Di Alessandro Ferraresi



Quali concetti fondamentali l’istruttore deve trasmettere ai propri giocatori affinché questi ultimi possano assumere l’esatto atteggiamento difensivo?

 



I riferimenti visivi

Il difensore dovrà mantenere come propri riferimenti visivi, in questo ordine, la palla, la porta e l’avversario nel caso in cui quest’ultimo fosse presente.

 



La posizione corporea

La necessità di mantenere tali nell’ordine i riferimenti visivi indicati, porterà il difensore a dover assumere di conseguenza una posizione corporea molto particolare che gli consenta di poter scrutare in ogni istante i tre riferimenti visivi necessari alla sua difesa. Sicuramente il giovane calciatore, a differenza di ciò che potrebbe essere il suo istinto naturale, non potrà mai fronteggiare un attaccante posizionandosi con le spalle parallele al suo avversario. Se il difensore si posizionasse con le spalle parallele a quelle del suo avversario, il riferimento visivo “porta” uscirebbe dalla sua sfera percettiva.



In maniera assiomatica si può dire che la posizione corporea assunta dal difensore dovrà sempre consentirgli di osservare i tre riferimenti visivi sottolineati. Ragionando sulla posizione corporea assunta dal difensore, nel tentativo di mantenere l’ordine di priorità dei propri riferimenti visivi, ci si accorge subito di come questa risulti essere molto interessante ai fini dell’introduzione di un nuovo concetto fondamentale per la strategia difensiva: con il proprio corpo il difensore che si troverà nella posizione di dover affrontare l’attaccante, chiuderà una possibilità di movimento al giocatore avversario. Ai fini del mantenimento dei giusti riferimenti visivi, il corpo dei difensori acquisirà una posizione che consentirà agli stessi di obbligare sempre il corrispettivo avversario a muoversi inevitabilmente in una direzione prestabilita.



Attraverso questa strategica posizione, mantenendo vivi i riferimenti visivi sottolineati, il difensore utilizzerà corpo e gamba destra per impedire all’attaccante di muoversi verso destra, mentre userà la gamba sinistra per rendergli impossibile un movimento verticale verso la porta: inevitabilmente all’attaccante non rimarrà altra scelta che quella di muoversi esternamente a sinistra allontanandosi di conseguenza dalla porta. L’istruttore durante l’insegnamento di questa posizione dovrà stare attento ad un ricorrente errore che gli allievi, in questa sede, tenderanno a fare: il difensore, in questo caso, esasperando quanto spiegato precedentemente, nel tentativo di obbligare l’attaccante, attraverso la propria posizione, verso l’esterno della porta, dimentica di coprire con il proprio corpo l’interno del campo venendo conseguentemente tagliato fuori dal dribbling dell’attaccante verso destra. L’istruttore a tal proposito dovrà insistere più volte per far assumere al difensore la corretta posizione corporea affinché il difensore non si trovi più tagliato fuori da un dribbling interno da parte della punta, determinato dallo spiraglio creato dalla posizione corporea scorretta dei propri difensori.



Ma chi è dunque l’attaccante? Interessante e paradossale diventa capire in questa sede come la volontà del movimento del giocatore in possesso palla non sia determinata nel proprio agire dal volere dell’attaccante, quanto piuttosto dalla strategia assunta dal difensore. Chiudendo con il proprio corpo una delle due strade percorribili, all’attaccante non rimarrà altra soluzione che quella lasciata libera volutamente dalla posizione corporea del difensore. Se, in altre parole, sarà il difensore ad imporre all’attaccante dove dirigersi con il pallone, possiamo benissimo sottolineare ai fini della costituzione della nostra strategia difensiva, che un buon difensore sarà in grado, attraverso la propria posizione corporea, di obbligare verso una certa direzione stabilita il giocatore in possesso palla il quale, in ultima analisi, si troverà alienato dal proprio volere. Ma in quale direzione il difensore dovrà obbligare l’attaccante? Sarà obiettivo fondamentale dei difensori far muovere gli attaccanti avversari dirigendoli sempre verso l’esterno del campo, lontano dalla porta.



Per saperne di più: La strategia di gioco come mente collettiva. Alessandro Ferraresi. Perugia: Calzetti & Mariucci, 2013.