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“Libero tra i pali”nasce come elaborazione di Michelangelo Mason e Maurizio Seno, dalla ferma convinzione degli autori che il portiere sia mosso da un’anima “artistica” più che “scientifica”, che cioè egli usi il proprio corpo per esprimersi ed abbia quindi il diritto di farlo nel rispetto delle caratteristiche personali, intese come stile di movimento, note psicologiche e fisiche ed obiettivi che intende raggiungere perfezionandosi in un ruolo unico e affascinante.La metodologia proposta intende come primo punto insegnare a trasmettere con misura le convinzioni personali del preparatore dei portieri, spingendolo invece a conoscere ogni recondita caratteristica del portiere da allenare. Un secondo punto è invece inerente alla programmazione del lavoro formativo, che deve essere organizzato rispettando, in collegamento con il primo punto l’identità definita e focalizzata del portiere stesso.
L’approccio più spiccatamente “filosofico” non ha tolto nulla però all’esame teorico–pratico degli argomenti base del lavoro sul portiere, dal giovane in fase di formazione al portiere adulto, secondo considerazioni generali che vedono l’attore del ruolo eseguire spostamenti in maniera coordinata, orientarsi e valutare in termini spazio-temporali, afferrare la palla e rilanciarla o respingerla, ricevere e calciare con i piedi, saltare e tuffarsi.
Tutto corredato con centinaia di esercizi di grande originalità elaborati sulla base di valutazioni fisiologiche e biomeccaniche e con obiettivi fortemente finalizzati alla soluzione delle situazioni di gara.