Analisi delle capacità tecnico-coordinative e senso-percettive nel nuoto
di Pietro Luigi Invernizzi, Roberto Del Bianco, Raffaele Scurati, Giuseppe Caporaso, Antonio La Torre

Le capacità senso-percettive e coordinative hanno un ruolo determinante in un processo di preparazione ottimale del nuotatore. In particolare di grande importanza è la capacità di scivolamento in acqua e di differenziazione, cioè la percezione dello sforzo, che è il risultato di un insieme di fattori organici centrali e periferici locali.
Secondo molti allenatori la capacità di “sentire l’acqua” non può essere acquisita; in realtà l’affinamento della senso-percezione per certi versi è qualcosa di innato, ma è anche vero che i nuotatori possono sempre migliorare, a qualsiasi livello o età, imparando ad interpretare le sensazioni di pressione generate dal flusso dell’acqua. Gli esercizi sulle capacità senso-percettive e coordinative aiuteranno i principianti ad elaborare nuotate più efficaci e i nuotatori esperti riusciranno a minimizzare le forze di resistenza.
Gli esercizi utili allo sviluppo delle capacità tecniche-coordinative e senso-percettive possono essere così classificati:
1. Esercizi per lo sviluppo della sensazione dell’acqua
• Nella idrodinamicità:
esercizi di scivolamento: a partire da diverse posizioni e azioni si permette al nuotatore di percepire il fluido che scorre lungo il corpo (ad esempio, con spinta dal bordo, scivolamenti con differente passo degli arti superiori: mani sovrapposte, affiancate, passo delle spalle, …).
• Nella propulsione:
esercizi di sostentamento: per mezzo del movimento laterale, in alto, in basso, si percepisce l’utilità della forza sostentatrice come elemento propulsivo (ad esempio: spostamenti in diverse posizioni – prona, supina, decubito laterale,… – mediante remata);
esercizi di contrasto: si alternano superfici propulsive di entità diverse o si varia la modalità o velocità esecutiva delle stesse (Starosta 2004) in modo che il nuotatore ne percepisca la differenza e sviluppi una sensazione specifica di pressione sulle mani e sul corpo (es.: nuotata a crawl mantenendo i pugni chiusi, le mani aperte, …; nuotata a delfino con arti inferiori completamente tesi, estremamente flessi, normalmente flessi).
2. Esercizi per lo sviluppo della coordinazione
In questi esercizi per Wilke (1988) il nuotatore realizza combinazioni coordinative differenti o più complicate rispetto a quelle normalmente impiegate durante la nuotata. Alcuni esempi di esercizi normalmente sperimentati sul campo possono essere i seguenti:
• nuotata sul dorso con braccia a dorso e gambe a rana;
• nuotata a rana con due bracciate ed una gambata o viceversa;
• scivolamento prono (nell’azione completa di nuotata) con circonduzione simultanea dissociata delle braccia e recupero delle stesse a delfino;
• nuotata a crawl con la normale azione subacquea di un braccio e nel contempo la doppia azione aerea dell’altro per dietro basso fino all’anca e per dietro alto in ritorno alla posizione di partenza;
• “rompere” l’usuale equilibrio spazio-temporale attraverso movimenti o percorsi diversi dell’arto in recupero (nel recupero a stile libero toccare il cavo ascellare o sfiorare l’acqua
con le dita o disegnare lettere sulla superficie dell’acqua).
3. Esercizi analitici (di correzione o perfezionamento)
Si eseguono concentrandosi sulle fasi che compongono i movimenti propulsivi in ognuno degli stili. Mediante tali esercizi è possibile mantenere viva l’attenzione e il controllo su di uno specifico dettaglio tecnico (es.: nel dorso indurre il rollio mediante l’anticipo della spalla nella fase di recupero).
Si dividono in:
• esercizi a secco: si imita la tecnica in ognuna delle fasi che la caratterizzano;
• esercizi in acqua: si eseguono in ogni stile concentrandosi sull’efficacia propulsiva nelle singole fasi tecniche e mantenendo una corretta posizione del corpo.
È possibile inoltre procedere con un lavoro di tipo analitico frazionato, cioè eseguendo solo un particolare elemento proprio della nuotata, oppure di tipo analitico integrato (segmentato), cioè focalizzando l’attenzione su di un preciso particolare tecnico in un contesto di nuotata completa (Wightman et al. 1985).
All’attuale programmazione indirizzata ai giovani nuotatori andrebbero aggiunte delle linee guida per un lavoro senso-percettivo e tecnico-coordinativo. Gli esercizi iniziano dal ripasso tecnico e osservazione degli errori arrivando fino alla massima attenzione alla tecnica da competizione, nel caso delle gare.
Per saperne di più: SDS Scuola Dello Sport, n° 74